A pochi chilometri da Cagliari, Villa Mostallino è un'antica dimora nel cuore dell'abitato di Assemini, noto per la tradizione della ceramica.

La casa, che guarda le chiese di San Pietro e San Giovanni, è stata ristrutturata nel pieno rispetto dei canoni architettonici e dello stile della costruzione originaria risalente a metà del '800: camere ampie, luminose, arredate con il mobilio del tempo, e un bel cortile interno, un tempo luogo di lavoro con stalle per i cavalli e oggi loggiato impreziosito con  eleganti colonne, piacevole ritrovo ombreggiato in cui sorseggiare un aperitivo.

Soggiornare qui significa riscoprire la storia della famiglia Mostallino. Quella di due giovani innamorati, Basilio e Maddalena, che poco più che ventenni decisero di creare una famiglia la cui storia inizia nel 1914, come racconta la data incisa nel portone d'ingresso.

La casa si riempì di gioia con l'arrivo di Eligio e delle sue quattro sorelle. Le risate riecheggiavano nei corridoi dai pavimenti disegnati con scacchiere colorate, si confondevano con il crepitio del focolare in pietra sul quale Maddalena preparava la frittata di piselli con il suo ingrediente speciale, una spolverata di zucchero. E poi l'aroma intenso della marmellata di mele cotogne che si spargeva ovunque unendosi con quello dei fiori freschi che non mancavano mai. La casa era semplice e allegra, il suo cuore batteva all'unisono con quello dei suoi abitanti e del vecchio pendolo che ballava con le ore mentre la macchina da cucire ne inseguiva il ritmo.

La felicità però voltò loro le spalle. A Basilio fu fatale un'inopportuna scorpacciata d'uva durante una festa di paese. Lasciò lei, amorevole e generosa, sola con 5 figli ma, forte e determinata, trasformò la casa in modo da sentirla sempre viva, ora con i bambini della scuola che facevano lezione in una delle stanze, ora con il viavai di chi acquistava i prodotti freschi che arrivavano dal lavoro dei campi vicini.

La villa andò in eredità a Eligio, noto Ignazio, che nel dopoguerra, superando le ritrosie della famiglia, sposò la caparbia Gina e, insieme, da proprietari terrieri quali erano portarono avanti la tradizione della famiglia della vendita dei prodotti dei loro campi. Ebbero tre figli e fu ancora una volta un Basilio a prendersi cura della amata villa, e insieme alla figlia Anna Maria oggi le ha restituito la bellezza perduta nel tempo.

 Soggiornare qui significa ritrovare i segni dei sentimenti, della sentita devozione alla Madonna da parte delle donne della famiglia, e del grande impegno di tante vite che qui si sono intrecciate. Se scegliete Villa Mostallino preparatevi a un'esperienza al di là del tempo.